Vi proponiamo oggi questi bellissimi versi di Rachele Ubaldo, che ci sembrano la versione poetica, aulica del ragionamento che avevamo proposto nel ricordo personale del 25 aprile, giusto prima di addentrarci in dissertazioni più noiose intorno al Primo Maggio.
Dicembre 2009
Torneranno i nostri padri e le nostre madri
dalla terra umida
nei vicoli sterrati
su cui si affacciano stalle vuote,
nelle povere case
stalattiti di ragnatele
vento che punge le ossa
erba del vento arrampicata leggera forte eterna.
E’ qui Eco,
ombra vagante lontana immortale,
tra il ticchettio dei tarli
la polvere calda
le muffe turchesi,
la vita.